sabato 19 settembre 2015

Lotta dura

[Immagine da: OilProject]

Se il Governo pensa veramente che i Musei siano dei servizi essenziali, perché non investe e assume il personale necessario a farli funzionare adeguatamente? Perché non paga gli straordinari ai dipendenti? Perché non rinnova il loro contratto? Perché la "Riforma" prevede l'esubero di migliaia di persone che non sanno dove andranno? Tutto per svendere i Musei ai privati?

Un maremmano, un 'vecchio avanzo di miniera', come lo chiamiamo noi, ricordava stasera, dopo la bella notizia del Decreto Legge approvato d'urgenza (!) per dare un altro colpo nelle reni ai sindacati, quello che accadde nelle miniere delle Colline Metallifere agli inizi degli anni cinquanta: sciopero generale dei minatori, che andarono a occupare con i fucili (da caccia), e lotta dura, per mesi, contro i Padroni, con la famigerata Celere che arrivò espressamente da Roma.

I Sindacati dei Beni Culturali dovrebbero adesso bloccare i Musei a oltranza altrimenti vuol dire che nessuno si sta davvero rendendo conto di cosa stia succedendo in Italia e questo Decreto sarà per i Sindacati l'inizio del Requiem.


martedì 15 settembre 2015

Siena: primi da morire

Nessuno fa qualcosa solo per partecipare: si scende in campo, si lotta, si combatte, ci si scontra per essere i Primi.
Quanto godimento si prova quando si scopre che Primi lo siamo davvero, e quanto si gusta ancor di più il non aver fatto nulla per partecipare ed essere semplicemente accomunati nel primato di altri all'interno di un intero collettivo: la Nostra Squadra è prima...; la Nostra Città è prima ...; la Nostra Università è prima....

Su questi ambìti podi si sale festosi e trionfanti, coperti del sudore (proprio o, più spesso, degli altri) e ci si bea, guardando, giù sotto, la massa estesa e informe di chi su quel podio non è salito: NOI SIAMO I PRIMI.

Bene, uno dei (tanti!) primati che la provincia di Siena ha nella Regione, e che è indiscutibile e nessuno le può togliere, è quello dei suicidi: non in numeri assoluti ma, contentiamoci, in percentuale su centomila abitanti.
Non è una notizia da poco; anche se nelle pagine dell'ISTAT non si trovano dati dopo il 2010 (chissà perché), quelli che ci sono dovrebbero bastare per riflettere su questa Provincia Felix.


domenica 6 settembre 2015

Il latino della domenica - 132


Fugge lontano chi fugge da se stesso.
[ex libris di famiglia, rielaborazione di una xilografia (di Dürer?) dal libro 'La nave dei folli' di Brant]
 

venerdì 4 settembre 2015

Beni Culturali: a quando la Controriforma?


E' una mia impressione o a Siena non se ne parla?

O almeno: si parla poco delle iniziative e non si parla mai dei problemi che ci sono all'interno dell'ex  Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le Province di Siena e Grosseto e dell'ex Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le Province di Siena e Grosseto, [riunificate da Marzo in un nuovo organismo che adesso si chiama, con bel nome ottocentesco: Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo].

Nulla si sa di cosa vi accada, eppure forse potrebbe essere un piatto ben ricco, per chi volesse guardare alle attività culturali svolte in questi ultimi venti anni e alla situazione lavorativa di un centinaio di persone.

Scrivevo, mesi fa, di due importanti e misconosciute Biblioteche che sono presenti a Siena, quelle che si trovano nelle due ex Soprintendenze e (provocatoriamente) mi auguravo che, con la nomina della nuova Soprintendente, l'Architetto Anna Di Bene, assumessero un nuovo ruolo più visibile, accessibile e finalmente integrato con la rete bibliotecaria cittadina.

Nulla di tutto questo: sembra addirittura che l'attività (minima) della biblioteca che ha sede in Via del Capitano cessi definitivamente; non solo: è notizia ufficiale, inviata ai dipendenti qualche settimana fa, che il personale della Soprintendenza subirà un drastico taglio: il 50% è stato dichiarato in esubero!

Tutto tace, i sindacati sono silenti e proni, nessuno ne parla e intanto diverse decine di persone, per la stragrande maggioranza in età matura, attendono di conoscere l'incerta fine che faranno. E siccome questo fa parte della gioiosa macchina delle riforme, sanno bene chi ringraziare; la qualcosa, però, non aiuta nessuno.

Sì, è Siena.