giovedì 28 marzo 2013

Kindle Fire HD: aggiornamento software

Grandi novità nell'ultimo aggiornamento software del Kindle Fire HD di Amazon:

1) finalmente posso modificare il linguaggio d'uso anche in Chinese semplificato
2) il dispositivo è in grado di predeterminare il tempo necessario alla lettura in base alla velocità di scorrimento delle pagine. Il mio KFHD deve conoscermi ancora poco bene: aperto il libro mi ha segnalato che l'avrei finito di leggere in un minuto...



Nota: un messaggio al boot che il dispositivo si sta aggiornando non sarebbe il caso di aggiungerlo? (magari con l'opzione di NON effettuare l'aggiornamento stesso).

Siena: dentro il tunnel del dissesto

PD: la grande politica

Accattonaggio di voti.

mercoledì 27 marzo 2013

In volo per Marte

Flight  to Mars / Volo su Marte (1951) 


Flight to Mars: Locandina

Per andare su Marte non ci vuole molto, in meno di dieci giorni si riesce ad arrivare viaggiando senza troppa fretta.
Quattro scienziati e un reporter si imbarcano, trench, cappello in testa e valigie alla mano, su un razzo interplanetario dal tipico aspetto retrò di ogiva a punta aguzza.



La storia non ci racconta nulla della preparazione del velivolo né tanto meno di allenamenti fatti dalla ciurma; si parte la mattina presto, ci si lega all'esile poltroncina della zona di comando o ci si assicura su brandine a castello, con tanto di coperta di lana messa a doppio per attutire la forza di accellerazione, si accendono i razzi e via, verso il pianeta rosso.



Per combattere l'assenza di gravità a bordo c'è un non meglio specificato stabilizzatore magnetico e invece di usare la radio per comunicare con la Terra, si lanciano nello spazio certi razzetti, simili alle bottiglie di naufraghi, con pagine di messaggi.
Il motore, lo si scopre in seguito, è invece a propulsione atomica.

Quando arrivano su Marte (sì, l'"ammartaggio" è un po' brusco e  il motore si danneggia seriamente) i cosmonauti (così vengono chiamati nella versione italiana e saprete che cosmonauti è il nome con cui ci si riferisce ai navigatori spaziali russi, mentre quelli americani si chiamano astronauti e quelli cinesi taiconauti), scendono con i loro vestiti da viaggio (giaccone in pelle e cuffietta di cuoio come gli aviatori della II Guerra Mondiale), respirando con una risibile mascherina di ossigeno; i Marziani che li accolgono, tecnicamente più progrediti, sono invece dentro eleganti scafandri bianchi.



 


I  Marziani, che sono assolutamente umani, respirano ossigeno e vivono in città scavate nel sottosuolo, parlano correntemente l'inglese imparato ascoltando le trasmissioni radio dalla Terra e li aiuteranno (con qualche colpo di scena e le immancabili storie d'amore) a rientrare sul nostro pianeta. Il progetto del nuovo motore che devono approntare viene preparato su un minuscolo tavolo da bar.


Povero, ingenuo e con attori di minima qualità, ha il solo merito di essere un film 'pioniere', girato, sicuramente con poca spesa, nel 1951.

Effetti speciali? Un paio di sciami di meteoriti incontrati durante il viaggio e un denso fumo che esce dagli ugelli del razzo a propulsione nucleare quando danno 'tutta potenza'.


Frasi celebri?
Alla partenza:  

- E' un conforto lasciarsi dietro qualcuno, qualcuno a cui si è dato la vita o la conoscenza.
Su Marte:
- Li inviterò ad una partita di bridge.
- Bridge? Se lei glielo insegna la odieranno in eterno.


- I solitari sono noiosi, sia i giochi che le persone.



Nota 1: il film è in Cinecolor ma io l'ho visto ieri sera in questo scadentissimo bianco e nero. 

Nota 2: QUI qualche locandina e alcuni fotogrammi del film.

Clic sull'immagine per una locandina più grande.

Siena: la città con il buco

Siena: la città dentro il buco
I'm fixing a hole where the rain gets in
And stops my mind from wandering
Where it will go.

Si può fare poesia guardando un buco, come i Beatles in "Fixing a Hole" [Sgt. Pepper Lonely Heart's Club Band], ma qui a Siena di buchi ce ne sono un po' troppi.

sabato 23 marzo 2013

L'eleganza del fare a miccino

Se mica è una briciola, una piccola quantità, immaginate cosa sia un miccino che della mica è un diminutivo!
Il vocabolario della Crusca, nella sua prima edizione del 1612, rimanda dalla voce miccino a quella micolino, che dice esserne addirittura un diminutivo. Si va in dosi omeopatiche, dunque.
La definizione riporta: Diciamo "Fare a miccino d'una cosa", che è consumarla a poco a poco, e con gran rispiarmo [sic].
Questo toscanismo non so quanto sia noto o ancora diffuso: per capirne l'uso che se ne fa (o se ne faceva):
"Fai a miccìno di quel salame, ché quand'è finito mangi il pane da solo!"


Anche i moccoli sono una modesta parte, di una candela: quello che ne rimane quando si è quasi tutta consumata.
Sempre il vocabolario della Crusca, nella sua prima edizione, definisce il moccolo come:  Candeletta sottile, della quale ne sia alquanto arsa.
Dove voglio arrivare?
In tempi duri l'orribile parola "risparmio" poco servirebbe a farci 'spendere' dei soldi in un porta-lapis, se non ci si prospettasse l'opportunità di utilizzare, fino in fondo, quei 'moccoli' che, quando diventati di dimensioni al limite dell'impugnabilità (più corti delle matite dell'IKEA, per capirsi) saremmo pronti a buttar via.
Mi ha colpito una vecchia pubblicità della Koh-I-Noor, 'ritagliata' forse da un numero di Punch di cui non ho un riferimento (fine '800, inizi '900), che riguarda proprio una sorta di 'porta moccolo' da usare come prolunga per i mozziconi di matite: all'indubbio risparmio aggiunge una certa eleganza di design per un oggetto d'uso quotidiano.


Questo tipo di strumento è meno raro di quanto si pensi; amante dei lapis per i miei normali usi di scrittura, ne ho da qualche decennio uno in argento, con tanto di vezzosa nappa.


Qualche anno fa mia moglie, che asseconda pericolosamente le mie fissazioni, me ne ha regalato un altro che se non è più elegante ha certamente alcune funzioni in più.
Oltre a poter essere usato come 'prolunga' di un lapis dalle dimensioni minime, questo oggetto può infatti servire da porta lapis (anche di normali dimensioni), inserendo la matita dalla parte della punta dentro il cappuccio che è dotato di clip per restare saldamente all'interno della tasca di una giacca; la parte superiore del cappuccio inoltre si può smontare, facendo uscire un comodo e funzionale appunta lapis di cui forniscono, alla bisogna, anche il ricambio.
Lo realizza l'antica fabbrica (ha un quarto di millennio di storia!) Faber-Castell e lo chiama: Perfect Pencil. QUI l'allungalapis in alluminio, QUI i modelli meno economici.



Aggiornamento dell'11/08/14:

Ho scoperto di avere, da anni, anche la versione più economica, quella in plastica, del Perfect Pencil.
Un oggettino da 10 euro, compresa la matita. Si chiama Castell 9000 Perfect Pencil.


venerdì 22 marzo 2013

I fucilieri

[Generato con: Pulp-O-Mizer]

Dalla figura dei peracottari traditori della parola data a quella di chi si rimangia le 'decisioni irrevocabili' ed estrada nostri concittadini in uno stato che ha la pena di morte, basandosi su "assicurazioni" date dal Governo Indiano che, se poco poco somiglia  al nostro...

Gran bella figuraccia internazionale e se questi sono quelli che hanno studiato all'Università e che vi insegnano, "poveri i miei soldi!".

giovedì 21 marzo 2013

MPS: la prima cliente

Un'amica mi ha fatto vedere stamattina uno scontrino, ritirato poco prima, che ha conservato per la sua unicità.
"Per la prima volta in vita mia non ho fatto fila allo sportello della Banca (sede centrale di Siena): ero addirittura la prima e unica cliente ad entrare all'apertura. Mai successo. Pensa, ci vado sempre a quell'ora da anni."
Le cose cambiano.
Le ho chiesto di poter fotografare il cimelio, che vedete qui sotto.
Noterete che l'orario della macchinetta di distribuzione è sballato ma è solo una delle tante cose...



lunedì 18 marzo 2013

Il Diavolo e lo Spirito Santo

Il diavolo (della Tasmania)
Durante e dopo il Conclave ho sentito parlare di molte cose; nessuno però ha ricordato lo Spirito Santo, vero artefice illuminante dell'elezione.
Neanche il Papa ne ha fatto cenno nei suoi interventi pubblici ma il Diavolo lo ha nominato almeno un paio di volte... 

sabato 16 marzo 2013

Tragico errore in Vaticano

In Vaticano devono aver fatto un imperdonabile errore: chi sa come il discorso di ringraziamento scritto per il Santo Padre lo ha letto, poco fa e con lo stesso tono, la neo-eletta Presidente della Camera dei Deputati, dottoressa, Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana, onorevole, deputato Laura Boldrini.

Il ruolo del Presidente della Camera non è quello di guida spirituale dell'Italia ma è sostanzialmente burocratico-amministrativo:
"Il suo ruolo principale è quello di provvedere al corretto funzionamento della Camera dei Deputati, garantendo l'applicazione del regolamento e provvedendo al buon andamento delle strutture amministrative della stessa." [da WikiPedia].

QUI alcuni passaggi del discorso.

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Aggiornamento ore 17:30

Il filmato del discorso:

venerdì 15 marzo 2013

Letture notturne - 2

Il libro sul comodino è Un uomo finito [1912], di Giovanni Papini, in un'economica edizione Vallecchi del 1974. 
Una scrittura potente, enfatica, una lingua energica e strabocchevole, parole sonore e vibranti, il bollire e poi il sobbollire di un giovane artista pieno di idee ne sono le caratteristiche principali.
Lo sto rileggendo, dopo averlo scovato in cattive condizioni nascosto in cantina: la colla della rilegatura era una pessima colla a caldo, di quelle che fanno rompere la costola al solo aprire le pagine, difetto presente forse già al momento della pubblicazione (lo ricordo anche in altri volumi della stessa collana).  L'avevo letto, credo alla fine degli anni settanta, ma sicuramente non ero mai arrivato alla fine (a pagina 123 c'è una piegatura nell'angolo per segnare l'estremo limite raggiunto).
Vale la pena di leggerlo? , foss'altro che per la lingua e per la testimonianza del fervore letterario italiano nel primo decennio del secolo passato.


Il cadavere dell'Italia

Italien
L'Europa fa come l'Italia de' giorni di Dante:

Vede sé somigliante a quella inferma,
Che non può trovar posa in su le piume;
E per dar volta il suo dolore scherma.

Però domanda nuovi lussi di riposo e mille agi, e più ch'altro, cura il denaro; sente freddamente e si governa per via de' calcoli e dell'egoismo della vecchiaia; compiange le passioni generose e fortissime; ride dell'entusiasmo; discorre molto di saviezza e di massime; anzi forse è decrepita, perché non fa che ciarlare. Quanto all'Italia d'oggi, a me pare fatta cadavere.

U. Foscolo, Lettera apologetica [1844, postuma], Torino, Einaudi, 1978
[via: libriaco]

mercoledì 13 marzo 2013

Segnalibri Papa (emerito) Benedetto XVI

Da laici lo vogliamo ricordare così: un grande lettore.
I segnalibri, da stampare fronte-retro, sono sul sito di Scrivolo.

lunedì 11 marzo 2013

Siena: contro gli Eretici

Padre Tommaso Vincenzo Pani, Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione (1795)

Come strumento massimo contro certi Eretici concittadiniper far più certo il ragionamento accusatorio e per rafforzare le argomentazioni che talvolta potrebbero mancare o essere indebolite dall'eloquenza pugnace di detto Individuo, suggerisco a chi di dovere di leggere il dotto libro di Padre Tommaso Vincenzo Pani O. P. P., già Inquisitore per la Diocesi e Città di Faenza, "... un reverendissimo Inquisitore che riproduce dottrine, falsi argomenti e cento volte ribattuti sofismi, per provare che senza un frate inquisitore, la fede vacilla, cadono le città, cadono i regni."

In 61 lettere (capitoli) il buon Padre svolge una dettagliata esamina delle casistiche per cui un Eretico vada sempre trattato come tale e chi si cura del bene pubblico debba fare tutto il possibile per estirparne la mala radice dalla Comunità.

Evidenzio, per aiutarvi, i capitoli più significativi su cui soffermare la lettura e la meditazione.

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LETTERA I.
Importanza dell'argomento, e breve critica di alcuni libri, che disapprovano la punizione degli Eretici ed il tribunale del S. Officio.

LETTERA IV.
L'Eretico riesce assai pernicioso alla religiosa società de' Fedeli.

LETTERA V.
L'Eretico disturba assaissimo anche la civile società.

LETTERA VI.
II delitto d'eresia merita severo castigo.

LETTERA VII.
Sono insussistenti e debolissimi i motivi che si adducono dai novatori per preservare gli Eretici da ogni reato e gastigo.

LETTERA VIII.
Continuazione dello stesso argomento, e vanità d'altre scuse e pretesti che vengono addotti per sostenere l'impunità degli Eretici.

LETTERA XIII.
Anche la pena di morte è opportuna e giusta allorchè trattasi di Eretici impenitenti.

LETTERA XIV.
Anche dopo morte gli Eretici formali possono essere condannati senz'ingiustizia.

LETTERA XVIII.
Il castigare gli Eretici non pregiudica alla mansuetudine, che conviene alla Chiesa.

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Il libro si può scaricare, gratuitamente e in diversi formati, da questa pagina del sito LiberLiber.

Nota: quanto riportato nella:

LETTERA X.
Si danno alcuni casi, nei quali gli Eretici possono essere tollerati ragionevolmente.

può, con tutta sincerità, essere assolutamente saltato per non farsi fuorviare da un debolissimo punto di vista buonistico.

MPS: Buoni del Tesoro

MPS: Buoni del Tesoro poliennali
[image credits: ebay] 

Taglia le mani al Pericolo Rosso: sottoscrivi i buoni del tesoro poliennali!

sabato 9 marzo 2013

Gran Varietà

Il bordo del mobile dove era la radio, a forza di starci con i gomiti appoggiati per essere il più vicino possibile a quello scatolotto con l'occhio magico, un po' per volta riuscii a sverniciarlo: sembra fossi un ascoltatore accanito, in compagnia di mia nonna, e la TV non sempre la sera trasmetteva cose interessanti quando ero bambino; difficile ricordare però cosa ne potessi capire di un 'radiodramma'.


Radio a valvole Minerva (anni '50)

Anche la domenica mattina era piacevole starsene ad ascoltare la radio, specie d'inverno, nella cucina satura di odori e di vapore, mentre la mamma e la nonna cucinavano; ricordo prima Sorella Radio, poi Gran Varietà.
Era proprio a "Gran Varietà" che ascoltavo il duetto divertente delle voci indimenticabili di Paolo Stoppa e di Rina Morelli


Paolo Stoppa e Rina Morelli

Ricordavo i battibecchi pungenti e ironici di Eleuterio e di Sempre Tua e il suono caldo della voce di Stoppa, un perfetto marito pretenzioso, irascibile, viziato e poco diplomatico, come siamo forse un po' tutti; è con piacere che ho scoperto questa raccolta degli sketch della trasmissione: riascoltandoli sono tornato indietro di più di quaranta anni; per non perderne neppure uno ho messo il CD in auto.


Eleuterio e Sempre Tua

Eleuterio e «Sempre tua». Cinquantasei conversazioni per la radio recitate da Rina Morelli e Paolo Stoppa. (1966-74), Donzelli Ed., 2008
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Aggiornamento dell'11/03/13

Paolo Stoppa e Rina Morelli, presentati da Mina, interpretano "Eleuterio e sempre mia" durante la nona puntata del programma Sabato sera nel 1967.

[via:LaBurbujaRosa]



venerdì 8 marzo 2013

Alfano: dimmi cosa leggi

Angelino Alfano al TG5
Dell'intervista che hanno trasmesso oggi, al TG di Canale 5, non ricordo nulla; l'unica cosa che mi ha colpito è il titolo del libro che spiccava alle sue spalle, tra una bandiera italiana e una europea, ma ho poco da fare ironia, è un libro, di Vittorio Pezzuto, Applausi e sputi, sulla sorprendente e amara vicenda di Enzo Tortora.



mercoledì 6 marzo 2013

MPS: il cielo è sempre più blu


MPS: la Rocca della Morte


Bersani e gli otto punti

[Il labirinto ottagonale da: MazeSolving]

Aiuta Bersani a uscire dal labirinto!

MPS: una storia del 2472

MPS: la Rocca si difende
Un generatore automatico di sfondi, PULP-O-MIZER, che può far diventare viziosi dipendenti.

[Via: BookPatrol]

Google: macabra ironia

La casuale disposizione dei feed in Google News, pochi istanti fa. Se leggete solo i titoli ...

MPS: ci mangi chi può

MPS: ci mangi chi può