sabato 29 settembre 2012

Santi e Politici

Sono molti ad avere un santo in Paradiso e forse i Politici potevano farne a meno?
In verità lo scranno per il loro difensore è rimasto vuoto per millenni e questo vorrà pur dire qualcosa.
Alla fine ci ha pensato papa Giovanni Paolo II, in occasione dell'anno santo del 2000, a rimediare a tanto vistosa mancanza.
Thomas More, sì, proprio lui, l'Umanista amico di Erasmo, lo scrittore di Utopia [QUI e QUI], canonizzato nel 1931 da papa Pio XI, è da poco più di un decennio il celeste Patrono dei Governanti e dei Politici.


San Tommaso Moro

San Tommaso Moro, dalla vita integerrima e dall'anima immacolata, si trova dunque a rappresentare e difendere, in tal sommo consesso, questi discussi personaggi: avrà certamente il suo bel daffare ma non è detto che, pure nei casi più ardui, le sue riconosciute doti di mediatore non rifulgano lassù, nell'alto dei cieli.

E comunque sia, forse che Mercurio non fu, oltre che messaggero degli dèi, dio protettore dei viaggi e dei viaggiatori, della comunicazione, dell'inganno, dei ladri, dei truffatori e dei bugiardi?

lunedì 24 settembre 2012

Diogene a Siena

Diogene cerca l'Uomo


  • Se il mondo fosse costituito da onesti cercatori della verità, non ci sarebbero divergenze su questioni di fatto
  • Nel mondo in cui viviamo i disaccordi su questioni di fatto sono onnipresenti 
quindi 
  • Nel mondo in cui viviamo gli onesti cercatori di verità sono assenti o ininfluenti.

Un politico onesto

Un politico onesto

mercoledì 19 settembre 2012

Scambisti a Siena

La noia, lo sapete, fa venire cattivi pensieri e sembra che in queste ultime sere io sia proprio affetto da questa ineffabile sensazione tra l'inquietudine e lo scontento.

Leggevo poco fa, con un minimo di curiosità, la notizia su cui ero piombato seguendo il link di uno dei tanti blog che seguo con Google Reader: la descrizione di una piccolissima biblioteca di un distretto rurale americano che, per le sue dimensioni minime, l'autonomia energetica e l'attività quasi febbrile dei suoi bibliotecari, è balzata agli onori della cronaca addirittura nella conferenza ONU sullo Sviluppo Sostenibile, tenutasi a Rio de Janeiro nel giugno scorso [QUI].


Finita la lettura sono andato sulla Home Page del sito, per vedere se c'era qualche altro post interessante.
Ne ho trovato uno sulle "Little Free Libraries". Quando ho visto l'immagine di apertura [QUI], una specie di casetta per uccellini piena di libri, si è accesa la lampadina.


Sull'unica cabina telefonica presente nel mio quartiere è stato affisso un cartello che segnala che la postazione verrà smantellata quanto prima, salvo segnalazioni in senso contrario ad un numero telefonico di Telecom.
La cabina è davanti all'ingresso di un palazzo, al limite di un parcheggio: una zona cioè sempre presidiata.
Potrebbe essere una bella idea 'social' farsela donare dalla Telecom e trasformarla in una micro biblioteca dove chiunque possa prendere o lasciare dei libri. Si potrebbe tentare di creare un gruppo di 'scambisti' che operino volontariamente per mandar avanti l'iniziativa, un logo da stampare e incollare sui volumi, un gruppo Facebook, un sito Internet, ...
Sono poi andato a sfogliare la Rete e sembra che, qua e là nel mondo, la cosa sia già stata fatta.
Questa sì che sarebbe una piccola grande iniziativa per il roboante progetto "Siena capitale europea della Cultura", altro che il 'Beaubourg' sull'Acropoli di brandiana memoria!


Cabina telefonica mini biblioteca
[Image credits: DannyKelly]

martedì 18 settembre 2012

Imprenditoria in Rete

Mi aggiro in rete, un po' mi annoio; all'improvviso ho un'idea imprenditoriale, mi sembra brillante. Mando subito un messaggino a un amico, magari è un'idea killer:

Io: Ma se creassimo un Asocial Network e non si iscrivesse nessuno, avremmo ottenuto il massimo successo e potremmo farci quotare in borsa?
 

Dopo un po' arriva la risposta:

L'amico G.: No, si dovrebbero iscrivere milioni di persone ma senza condividere e senza instaurare rapporti con nessun altro.

Ha ragione, è logica aristotelica: qual'è l'opposto di "Tutti i cigni sono bianchi?"


[Image credits: ShockAnafilattico]

sabato 15 settembre 2012

Gente stupida

Foolish people — when I say “foolish people” in this contemptuous way, I mean people who entertain different opinions to mine. If there is one person I do despise more than another, it is the man who does not think exactly the same on all topics as I do.

Gente stupida - quando dico “gente stupida” in questo modo sprezzante parlo di quelli che hanno opinioni diverse dalle mie. Se c’è una persona che spregio più di tutte è quella che non la pensa su ogni argomento esattamente come me.
Jerome K. Jerome, Idle Thoughts of an Idle Fellow: A Book for an Idle Holiday [1886]. Edizione online su Project Gutenberg. [Via: Libriaco]

La raccolta (punti) di MPS

Il meglio da MPS

A proposito di Banca del Monte dei Paschi di Siena, questa storia ve la ricordate?
A me l'ha fatta tornare in mente un lettore.

(Oddio, mi auto-cito: o sono a corto di idee o sono diventato un 'classico'.)

QUI il video e QUI il regolamento.

giovedì 13 settembre 2012

Letti & Riletti Estate 2012

Come è andato il mese di ferie per quanto riguarda le letture?
Rispetto al programma che mi ero fatto (con un numero di titoli molto maggiore di quanti ne avrei potuti leggere, tanto per darmi poi la possibilità di fare una scelta 'in corsa') ho inserito libri la cui lettura mi si è imposta al solito casualmente, seguendo collegamenti molto deboli creati per lo più da altre letture.

Ecco l'elenco:


TitoloGenereAnnoFinito il
C. Pavese,

La luna e i falò 
 Letteratura 

1950   26/08/12 
E. Némirovsky,


David Golder 
Letteratura

192519/08/12
L. Sciascia,

  Todo modo 
Letteratura

197418/08/12
D. Pennac,
Il paradiso degli orchi 
Letteratura

198516/08/12
G. Pontiggia,

La morte in banca 
Letteratura

195914/08/12
E. Nesi,

Storia della mia gente 
Saggio

201010/08/12
Sjöwall e Wahlöö,

Roseanna 
Giallo

196508/08/12
H. de Balzac,

Il curato di Tours 
Letteratura

183305/08/12
P. Davies,

Al paese dei libri 
Letteratura

201003/08/12
R. Vacca,

Dio e il computer 
Giallo

198929/07/12



Sul fronte del giallo, mediocre Dio e il computer di Vacca e invece molto ben scritto quello di Sjöwall e Wahlöö, Roseanna; dei coniugi svedesi ho pendenti altre letture di romanzi scritti nella metà degli anni sessanta.


La luna e i falò di Pavese è il suo ultimo libro, pieno di nostalgia e di ricordi dell’infanzia ma anche dell’atmosfera di un’America molto letta e tradotta e mai vista, con una scrittura che non mi ha mai convinto. Molti non saranno d’accordo ma è un libro, sia pure migliore di altri suoi, mediocre. 


Sciascia invece asciutto e colto, come lo ricordavo quando lo lessi decenni fa; gli anni non hanno assolutamente invecchiato la storia di Todo Modo né, soprattutto, i personaggi. Non me la sono sentita di inserirlo tra i ‘gialli’. 


La morte in banca di Pontiggia ha avuto un commento tranchant da parte di mia moglie, che mi ha scoperto a leggerlo: “Un minore”. E' il suo primo libro, una storia semplice semplice il 'romanzo breve' iniziale e autobiografico, sulla vita di un giovanissimo bancario appena assunto, e una raccolta di altrettanto mediocri e quasi banali racconti, scritti decenni dopo. Sono rimasto perplesso, forse gli darò un’altra chance ma certo niente a che vedere con Donnarumma all’assalto, di Ottieri, (entrambi libri del 1959) letto qualche mese fa: lì c’è la produzione, la fabbrica, la psicologia dei personaggi e soprattutto dello scrittore, l’economia del tempo e la visione industriale e culturale di Olivetti.


La Storia della mia gente di Nesi è forse più un saggio che un romanzo; dentro ci sono la storia della sua famiglia, l’imprenditoria pratese, gli onnivori cinesi che ormai hanno preso possesso di gran parte del mercato. Ben scritto, con analisi chiare e sofferte.


Il titolo di Davies, Al paese dei libri, diario di un bibliofilo ritrasferitosi pro tempore in Inghilterra, patria d’origine, dagli USA, poteva essere un racconto curioso, frizzante, pieno di citazioni colte e insolite di chi, per alcuni mesi, si è trovato a vivere in un paesino dove è  pervasivo il business del libro (remainder). Invece si è rilevato il libro più noioso dell’estate e sicuramente nella top ten dei più soporiferi che ho incontrato. Non so davvero perché ho continuato a leggerlo invece di piantarlo lì dopo poche decine di pagine: errore imperdonabile.


Balzac non si smentisce in questo vero gioiellino di narrazione in cui un Curato di Tours, un pover’uomo anziano, semplice, con gusti banalissimi e nessuna mira sociale o economica, si vede stravolgere gli ultimi anni di una vita modesta e tranquilla da beghe inizialmente di pochissimo conto ma che montano come panna avviluppandolo sino a una totale rovina.


Pennac, mai letto prima e, a dirla tutta, sempre evitato, mi ha stupito per l’originalità della narrazione e la particolare ambientazione che ha dato al suo primo romanzo, che, volendo, è anche un giallo. Il paradiso degli orchi è divertente, poco da dire, per la lingua, i personaggi, la famiglia del protagonista un po’ fuori sesto e la storia che ha un briciolo di follia. Forse mi duole ammetterlo ma è davvero un buon scrittore contemporaneo.
Sono rimasto così gradevolmente sorpreso dal libro che sono andato a leggermi, qualche giorno fa, il suo Come un romanzo, un volumetto che è uno scanzonato ma quanto mai veritiero saggio sul piacere della lettura.
{Suggerimento: leggete assolutamente Il paradiso delle signore, di Zola, libro a cui strizza l’occhio  Pennac, almeno per il titolo e l’ambientazione. Sempre di supermercati si tratta ma con altre storie...}


Dopo poche pagine ho pensato: no, non può averlo scritto una donna. Della Némirovsky avevo letto qualche tempo fa I cani e i lupi, un pregevole romanzo dove scrittura, personaggi e tinte hanno davvero molto in comune con quelli dei grandi scrittori russi dell’800, visti e narrati con gli occhi di una donna. Ma in David Golder ha una scrittura decisamente virile, l’ambientazione è quella del grande e impietoso mondo degli affari, pieno di mantenuti e mantenute, ricchi ebrei che fanno presto a diventare molto poveri, avidità e sfrenata voglia di ‘avere’ che prendono il posto dei sentimenti e dei desideri comuni nel cuore di tutti i personaggi. Golder è un duro e spietato ma anche un infelice e sfruttato uomo d’affari che nella vita non ha altro scopo che il far soldi, non per sé bensì per la moglie, per il di lei ‘cicisbeo’, per la (sua?) figlia.
David Golder esce nel 1929, Il grande Gatsby nel 1925; Fitzgerald aveva 29 anni, la Némirovsky 26.

Una nota: sono rimasto turbato dalle descrizioni delle scene degli attacchi di angina pectoris di David Golder: solo un medico con buona esperienza o un vero malato di cuore potevano renderne tutte le sfumature, fisiche e psicologiche, con tanta umana maestria.

Un'altra nota: ho letto solo due libri in "cartaceo": quello di Pennac e quello di Pavese, gli altri con il Kindle. 


mercoledì 12 settembre 2012

Il tablet a strisce

Dario era stato operato all'appendice e la nostra prof d'Italiano di quella prima liceo, una giovane e procace biondona estroversa, era andata a fargli visita in Ospedale, portandogli in regalo una rivista di fumetti; fu con questa rivista in mano che Dario rientrò in classe una mattina, finita la convalescenza.
Appena preso posto (nell'ultima fila...) il giornalino ricomparve sui banchi e lo leggemmo, io e gli altri due perditempo a cui sedevo accanto, un po' alla volta durante l'arco della mattinata.
Per me fu una rivelazione: avevo letto il Corriere dei Piccoli, il Monello, qualche volta l'Intrepido e anche Vitt poi Tex Willer, Superman, Batman... ma questo LINUS era davvero qualcosa di completamente diverso. Per la prima volta vedevo i Peanuts e incontravo le storie candide, pungenti e 'impegnate' di Schulz.
Ho continuato a leggerlo e collezionarlo per un decennio. Oggi è con nostalgia che sfoglio le vecchie 'strisce' usando un tablet, comodamente sdraiato sul divano.

Piperita Patty e il primo LINUS
Piperita Patty su un tablet e, sotto, il primo numero del mensile LINUS.

domenica 9 settembre 2012

Governo: monti dopo monti

Monti dopo monti
Monti dopo monti.

Cos'è l'ALCOA

Pubblicità ALCOA
[Image credits: Gatochy su Flickr]

Oggi l'alluminio è qualcos'altro
e l'Alcoa è qualcos'altro ancora.

"A causa della recessione, Alcoa, il più grande produttore mondiale di alluminio, ha annunciato il taglio di 15.000 mila posti di lavoro e la diminuzione del 50% delle spese per gli investimenti. Il prezzo dell'alluminio si è ridotto della metà da Luglio."

giovedì 6 settembre 2012

Siena anon

Volete provare il brivido di sentirvi Blogger Anonimi Senesi?
Scaricate il file e, dopo averlo stampato a colori, con abili operazioni di taglia e incolla assemblatevi la maschera di Guy Fawkes da soli.
La maschera è QUI.

Se il bricolage non è nelle vostre corde, potete ordinarne una comodamente da Amazon per € 9,95 + s.s., direttamente da QUI.

Ad esser seri, dei blogger senesi si conosce tutto, dal numero di scarpe all'ascendente astrale; chi abbia messo in giro questa storia degli anonimi proprio non si sa. Che sia un'astuta manovra di disinformazia dei nemici del popolo?

lunedì 3 settembre 2012

L'aereo più veloce della luce

Finalmente ci siamo arrivati, è la notizia del secolo, che dico, del millennio: un aereo che va a sei volte la velocità della luce, si sono spalancate le porte ai viaggi nel tempo...




La notizia sul sito de "La Voce", QUI.


Ma un minimo di Fisica all'asilo le suore non l'insegnano più?

domenica 2 settembre 2012

sabato 1 settembre 2012

La differenza tra destra e sinistra

Follonica: le scuole di via Buozzi

Avevo sei o sette anni e mi sentivo a disagio nel sedile posteriore di quella Fiat Seicento: era la prima volta che salivo su un'automobile.
Mi stavano accompagnando a casa dopo la festa di compleanno del mio compagno di banco; anche se abitavamo a poche centinaia di metri di distanza, io da una parte e lui dall'altra dell'edificio delle Scuole Elementari, il babbo di Ettore aveva cortesemente deciso di farmi da taxista.
Arrivati a uno stop, appena superata la Scuola, mi chiese: "Ora devo andare a destra o a sinistra?". Io rimasi nell'imbarazzo, non sapevo cosa rispondere. "Di qua" decisi alla fine, agitando una mano. Ci avviammo. 
Ettore dal sedile davanti si voltò a guardarmi, sorridendo complice (eravamo i più bravi della classe, amicissimi ma sempre in competizione) e mi disse: "Neanche tu sai la differenza tra destra e sinistra!"