domenica 27 febbraio 2011

Libia d'oro

Abbiamo cominciato a digitalizzare un libro con un tema molto attuale, La Libia d'oro di Giuseppe Rovani.
Tra qualche giorno lo pubblicheremo su Scrivolo, continuando la nostra iniziativa di recupero dei testi italiani non più ristampati.

sabato 26 febbraio 2011

Cristiani e Musulmani

[image credits: Wikipedia]

Grave la situazione sullo scacchiere internazionale: non vedo più possibilità per i Cristiani.

In quante mosse ci daranno 'matto'?

mercoledì 23 febbraio 2011

Felpe e Polo MPS

In attesa dell'inizio della commercializzazione delle felpe, delle polo e delle t-shirt Monte dei Paschi targate "1472", che avverrà fra pochi giorni (esattamente il 7 di marzo) qualcuno ha cominciato a mettere in giro dei cloni. Non saranno così belli e simbolici come gli originali, ma forse avranno un prezzo ben diverso.

Qui invece i listini ufficiali.


Falsa felpa MPS[N.B.: l'idea non è cedibile per motivi commerciali!]

lunedì 21 febbraio 2011

Ruby love

Vi ricordate Steven Demetre Georgiou, alias Cat Stevens, alias Yusuf Islam?
Riascoltavo stamani, in auto, il suo "Teaser and the Firecat", del 1971.


Mi ha colpito questo brano, Ruby love, acustico, con chitarra e bouzuki:



Di seguito il testo della canzone:
Who'll be my love
You'll be my love
You'll be my sky above
Who'll be my light
You'll be my light
You'll be my day and night
You'll be mine tonight

Ruby glykeia (Ruby my sweet)
Ela xana (come again)
Ela xana konta mou (come again close to me)
Ela proi (come in the morning)
Me tin avgi (by dawn)
Hrisi san iliahtida (gold as a sunbeam)
Ruby mou mikri (You small Ruby)

Ruby my love
You'll be my love
You'll be my sky above
Ruby my light
You'll be my light
You'll be my day and night
You'll be mine tonight

domenica 20 febbraio 2011

Chianti: i cloni del Gallo Nero

"Il Gallo Nero è lo storico simbolo del Chianti, adottato come marchio per il vino Chianti Classico dal consorzio che ne raggruppa i produttori" dice WikiPedia.

Dal sito del Consorzio Chianti Classico apprendiamo che:

Le “capitali” del Chianti sono le città di Firenze e Siena e le sue terre si estendono proprio a cavallo tra le due province: si tratta di 70.000 ettari che comprendono per intero i comuni di Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti, Greve in Chianti, Radda in Chianti e in parte quelli di Barberino Val d’Elsa, Castelnuovo Berardenga, Poggibonsi, San Casciano in Val di Pesa e Tavarnelle Val di Pesa. La zona viticola del Chianti è stata delimitata nel 1932 da un decreto ministeriale e da allora i confini sono rimasti invariati. Il decreto definiva la zona di produzione del vino Chianti Classico come la “zona di origine più antica”, conferendole un attestato di primogenitura e riconoscendole, così, una peculiare unicità territoriale. Già da allora, l’attuale territorio del Chianti è stato quindi riconosciuto come zona di produzione originaria per il vino Chianti Classico, che per distinguersi dai vini Chianti nati in seguito e prodotti in zone diverse dal territorio del Chianti ha dovuto fregiarsi dell’appellativo “Classico”. Classico significa quindi “il primo”, “l’originale”.

Da qualche giorno sta rimbalzando su siti web specilizzati, sulla stampa e, ovviamente, sulle TV locali, la notizia che "Il Gallo Nero sta operando con forza contro i falsi cloni".


Ora, dice il Devoto-Oli (ed. 2009), che il clone è:

... per estens. Copia identica; fig., copia fedele, ma del tutto priva di originalità e di autonomia
dunque, il clone è una copia, un duplicato, un oggetto fatto a immagine e somiglianza di un originale, di un qualcosa che risulta così peculiare e pregevole da meritare il tentativo di imitazione.

Ma allora cosa sono i 'falsi cloni' di cui parla la stampa specializzata? Dei falsi 'falsi', cioè degli originali?

martedì 8 febbraio 2011

Il Lupo cattivo

- Oh, signor Perrault, ma è tanto più eccitante andarci a letto, col Lupo...

[tutti i personaggi risultavano maggiorenni al momento in cui è stato fatto il disegno]

venerdì 4 febbraio 2011

Storie di detective

La TV in genere mi annoia; riesco a stare concentrato solo pochi minuti, poi la mia mente ha bisogno di passare a cose altrettato inutili ma più stimolanti. Se si eccettuano i pochi cartoni animati e il divertentissimo e imperdibile TG4 di Emilo Fede, per il resto la TV è per me solo un generatore di rumore. Fanno eccezione certi telefilm gialli, che ci propinano ormai a getto continuo per farci ingoiare dosi amarognole e massicce di pubblicità che buttiamo giù tappandoci il naso e cercando scampo facendo zapping, telefilm molto ben costruiti e di cui, pur non diventandone un cultore, seguo inebetito le storie.

Se Il tenente Colombo, ormai replicato da decenni, è diventato oggetto di gara casalinga (facciamo a chi riesce per primo a identificare il titolo del telefilm che trasmettono oppure, quasi fosse un grande classico, preveniamo, dicendole ad altavoce, le battute più famose), N.Y.P.D, che vanta la realizzazione di ben 12 serie successive, mi appassiona per le storie ben costruite e per la figura del grasso, semipelato, ex alcolizzato, irascibile e fragile Andy Sipowicz che già dalla prima serie ebbe la meglio sul rosso David Caruso, che poi se ne andò a far l'icona di se stesso in CSI - Miami, interpretando il tenente Horatio Caine.

Ieri sera ho ritrovato una vecchia registrazione fatta da La7 di un film mai visto ambientato nel 21° distretto di polizia newyorkese: Detective Story (Pietà per i Giusti) di William Wyler (1951).


Un film tutto sommato abbastanza gradevole, con un Kirk Douglas (adesso ormai ultranovantenne) detective cinico, zelante e tutto d'un pezzo, perno di una vicenda con ampi risvolti familiari e umani.


La cosa che salta agli occhi immediatamente è che il film (di struttura vistosamente teatrale) ha lo stesso impianto scenico e le componenti della serie di telefilm N.Y.P.D.: il bancone di smistamento al piano terra, al primo piano il centralinista all'ingresso dell'ufficio; il detective grasso, alcolizzato (ma se ne accenna appena) e di gran cuore (che è interpretato da William Bendix); il tenente nel suo ufficio con tapparella dove si affrontano i momenti più delicati dell'azione; il 'confessionale', la stanza archivio con due porte che vengono chiuse a chiave quando i personaggi devono parlarsi a tu per tu fuori dai denti e lontano dalle orecchie dei colleghi; la varia umanità di ladruncoli, rapinatori, truffatori che si agitano nello spazio ristretto tra un verbale dattiloscritto, la raccolta delle impronte digitali, una confessione o una protesta di innocenza. E' fuor di dubbio che il prolifico Steven Bocho avesse ben in evidenza l'impianto di questa opera sceneggiando N.Y.P.D. Blues e numerose altre sue acclamate serie TV.

Alcune 'chicche' del film:

- William Bendix recita in un ruolo insolito per lui, abituato a parti comiche
- non ci sono condizionatori in giro e schiene e ascelle dei poliziotti sono bagnate di sudore; in qualche inquadratura vengono mostrate anche facce grondanti
- il personaggio arrestato per taccheggio, l'attrice è Lee Grant, chiede ingenuamente al detective che l'ha schedata come mai non ha anche lui un radio orologio e gli mostra un quotidiano con una immagine del fumetto Dick Tracy

giovedì 3 febbraio 2011

Febbraio 1941

Göring e Goebbels su LifeSettanta anni fa, il 3 Febbraio del 1941, la rivista americana Life pubblicava in copertina questa foto. Ad un primo sguardo superficiale li si direbbero Stanlio ed Ollio in uno dei loro travestimenti: ahimé, sono invece i famigerati Joseph Paul Goebbels e Hermann Wilhelm Göring.

Carnevale su Scrivolo

In occasione del Carnevale, su Scrivolo ci siamo messi a pubblicare alcune commediole adatte alla rappresentazione in un teatro di burattini o a essere lette ad alta voce ai vostri bambini. Ne abbiamo pronte tre o quattro che pubblicheremo in questi giorni che precedono il martedì grasso.
Il coccodrillo in scena, che fa solo un 'cammeo' in "Ranuncolo e Biondella", sarà poi uno dei protagonisti in "Trilly e il fiore magico".