domenica 28 giugno 2009

L'e-lettore

Qualche volta, lo avrò già detto, da lettore mi trasformo in e-lettore; non mi capita spesso, perché è un impaccio usare il PC per leggere un libro. [Avete mai provato a portarvi un portatile a letto o in bagno?] ma qualche volta mi impongo questo tipo di lettura, specie se ho a che fare con un testo in inglese.

Con Microsoft Reader e qualcuno dei suoi dizionari (lo Standard Pocket dictionary o l'Encarta Pocket dictionary o, se la cosa è più complessa e voglio dettagli maggiori, l'Oxford English Dictionary) e il fedele Parola Viva della Garzanti a portata di clic, sto leggendo, in questa notte estiva di un breve fine di settimana in luogo di mare, The Overlook, di Michael Connelly. Sono appena a pagina due, ma non dispero, in qualche giorno, di terminarlo. In borsa ho anche un paio di altre letture: una è una raccolta di racconti di Papini, mi sono ripromesso di finirla prima di rientrare a casa lunedì mattina; l'altra è un vecchio libro, sulla Intelligenza Artificiale, che voglio però approfondire carta e lapis alla mano: ci ho scoperto anche certi richiami a ricordi dell'infanzia che chissà dove mi porteranno.
Il ventilatore sta andando, con rumore diseguale per il lento brandeggio, e raffresca la stanza: se non fosse per il suono sordo che fa, e per l'uscire di casa con la grazia di un capomandriano di qualche condomino, potrei essere il lettore più beato del mondo.....

mercoledì 24 giugno 2009

Vizi privati

Stavo mangiando un piatto di spaghetti del n. 5, oggi, poco dopo le 13, e mi compiacevo con me stesso di aver trovato un ‘condimento’, perché non lo si può dire sugo, assai azzeccato. In un 'coppino' di vetro avevo riunito certe melanzane trifolate, preparate ieri sera come contorno e avanzate in piccola quantità, un po’ ‘pizzicose’, [ma per loro colpa intrinseca, giacché le avevo fatte ben spurgare mettendole, a strati separati da sale grosso, sotto la pressa di due bottiglie dì acqua da due litri], dei cubetti di fontina, qualche tocchetto di burro e poi una bella grattata di reggiano, a nevicata sugli altri ingredienti.
Gli spaghetti appena scolati, buttati di colpo nel ‘condimento’ avevano fatto fondere il reggiano e il burro; ho pazientato un po’ perché il calore arrivasse a fare il suo effetto e anche il fontina si cominciasse a sciogliere, prima di amalgamare il tutto con qualche veloce colpo di cucchiaio di legno.

Godevo di questa mia presenza a casa e di questo mio piatto fumante, ben lontano dal solito pranzo in ufficio, a base di cracker e yoghurt, che mi fa compagnia da decenni, e ascoltavo il solito rumoreggiare della TV: il TG2 delle 13 era ormai in stato di avanzata putrefazione.

Il flusso del racconto si è però a un tratto interrotto, non ricordo più in che fase, tra le scene del sangue, straniero, che cola nella strada in un paese sorvegliato da neri tonaconi, e nostrano, di mamme pugnalate davanti ad un asilo, e le storielle al sapor d’euchessina di cagnolini, gattini e farfalle che tanta parte hanno nei TG.

La giornalista legge un comunicato della redazione in cui ci si lamenta non so se della troppa o della poca attenzione che viene data in questi giorni a certi vizi privati di personaggi pubblici, e guarda in camera con aria compunta e accigliata, quasi a farmene una colpa, neanche stesse dando la ferale notizia della scomparsa di una nidiata di oche da una fattoria della Bassa Padana.
Mi netto le labbra, fatte grasse dagli spaghetti, prima di bere un po’ d’acqua gassata e fresca, e la guardo fisso in volto, reggendo impavido il suo sguardo corrusco.

Quando i TG parlano di informazione sono sempre stupito: ormai l’informazione la fa solo l’ANSA, il resto mi sembra spesso un copia-incolla delle notizie dell’agenzia, dove se proprio si ha a disposizione un bravo giornalista, qualcuna delle frasi battute viene cambiata di posizione o addirittura riscritta da forma attiva in passiva, o viceversa, per far vedere che, con i verbi, si ha grande familiarità.

Il comunicato di redazione seguiva la notizia che ‘Le grandi case automobilistiche si sono messe d’accordo per quanto riguarda le corse di formula uno’. Venti secondi di immagini e solo una frase del tenore di quella riportata sopra, senza dire chi, cosa, dove, quando e come. Questa è informazione?
E che dire del servizio, mio Dio, di cui non avrei mai fatto a meno, sul principe Carlo d’Inghilterra e sulla consorte, duchessa di Cornovaglia (absit iniuria verbis) che, nella malaugurata circostanza della morte di Elisabetta II, secondo il ‘giornalista’ diventerebbe la ‘Regina d’Inghilterra’?
Come se Filippo non fosse il Principe consorte ma il Re d’Inghilterra! Cose inaudite dette con nonchalance da parte di chi non ha neppure il minimo concetto di discendenze regali e i Re e le Regine li ha visti solo sui mazzi di carte.

Chissà se un giorno sentirò un comunicato di una redazione che corregga scempiaggini e castronerie di qualcuno dei propri giornalisti o vedrò un direttore di TG davanti alle telecamere per spiegarci che la sua linea editoriale consiste nel riferirci, correttamente, le notizie.

E poi penso, sentendomi un po’ truffato, che sono io che li pago.

Ma mi consolo subito: li pagate anche voi!

lunedì 22 giugno 2009

Uno strano parcheggio

Tante volte avete affidato, con tranquillità, la vostra auto a un parcheggio sotterraneo.

Ma se dovesse capitare a voi una storia come quella che il dr. Iccapot racconta su Scrivolo?

giovedì 18 giugno 2009

Animali fantastici

I segnalibri che ho fatto ieri sono legati da un tema: gli animali fantastici.
Il primo è da un disegno, acquerellato, di Ulisse Aldrovandi (1522-1605), l'altro è il gatto a tre zampe, precursore del cane a sei, logo dell'Agip, da una pubblicità del 1958.
Sul retro, il disegno principale è replicato a ricoprire uniformemente tutta la superficie.
Il Draco Aethiopicus alatus potete scaricarlo, in formato PDF, da qui. Qui invece c'è il gatto dell'Agip.

Il dittatore

... un dittatore ... ha paura e ... non crede in se stesso. Infatti non ha l'ambizione d'essere riconosciuto per quello che egli è, ma la vanità di apparire un altro; e falsa se medesimo in una maschera e nella menzogna della propaganda. Non rispettando se stesso, non rispetta negli altri l'uomo e cioè le genuine idee ed opere, sicché gli sembra lecito imporre le proprie idee ed azioni come le sole degne di essere pensate e attuate; ma non avendo fiducia nella loro consistenza di fronte alla libertà, trema che alcuno possa scompigliare con una critica o una iniziativa quel puerile castello di vanità.

da Francesco Flora, Ritratto di un ventennio (1944)

martedì 16 giugno 2009

Metà prezzo

Non so se è voluto o è un inciampo della lingua: comprereste Poltrone e Sofà a Molto più che a metà prezzo?

lunedì 15 giugno 2009

Lo scambiatore

Tra un caffè e una sigaretta sul terrazzino, una quarantina di giorni fa abbiamo seguito tutti i lavori. E' arrivato un carro gru, ha bloccato il traffico nell'isolato, ha esteso il suo braccio d'acciaio verso il tetto, a qualche decina di metri dal nostro ufficio.

"Chissà che faranno"; siamo andati a curiosare. Qualcosa sul tetto.

Alla seconda uscita, abbiamo potuto vedere il lavoro in corso: il braccio aveva imbracato un parallelepipedo di ferro che, per le oscillazioni, abbiamo riconosciuto in uno degli scambiatore del sistema di refrigerazione che sta sul tetto, a solaio, di questo complesso di uffici e negozi.

La sera, uscendo dall'ufficio, l'abbiamo visto posato, lo scambiatore, in disparte, al bordo della strada, nello spazio dedicato al parcheggio delle auto

"Ma che fanno, non lo hanno portato via?"
"Quello? Quello lo porta via solo la ruggine" ho risposto, sarcastico.

Sono passati i giorni e, all'improvviso, nella zona è stato tutto un fiorire di strisce per terra, frecce, segnali di senso unico.
In maniera inopinata, qualcuno deve aver dato l'ordine di sistemare questa parte della periferia, lasciata a se stessa, nel caos dei parcheggi selvaggi e degli accessi alle strade limitrofe, da quando è sorta, cioè da sei anni.

Pensate, sei anni,
quasi duemiladuecento giorni: ce n'è quanto basta per far nascere un bambino e cominciare a tirarlo su, o per fare una guerra mondiale, o per portare a compimento tutte le missioni spaziali Apollo con meta la Luna.

Qui a Siena, invece, il tempo corre diversamente.

Ma non è tutto: i solerti individui che hanno cosparso tutta la zona di righe bianche per terra si sono trovati l'oggetto, sì, lo scambiatore, proprio dove dovevano lavorare e allora cosa hanno fatto? Lo hanno portato via? Hanno avvertito Siena Ambiente che c'era un oggetto ingombrante da ritirare? No, lo hanno semplicemente spinto sull'erba lì accanto, appena, appena fuori dalla strada, chissà, sperando che erbacce e rovi lo nascondano fra un paio di stagioni alla vista di tutti.

domenica 14 giugno 2009

Un lettore malato


Se non è nel mio patrimonio genetico, sicuramente sono state o le suore, all’asilo, o la mia maestra, alle scuole elementari, a inocularmi certi vezzi che mi porto dietro come impedimenta al mio vivere quotidiano.
Leggere mi piace, ma difficilmente leggo autori viventi: la ritengo una perdita di tempo e penso che il vino novello sia un’inutile invenzione per consumisti dal palato non educato; talvolta faccio delle eccezioni, ma il solo leggere, o sentir dire “E’ uscito l’ultimo libro di…” o “Sto leggendo il secondo volume della trilogia…” mi procura un tale fastidio, dirò di più, una definitiva insofferenza per quell’autore o per quel suo libro, che automaticamente lo bandisco dai miei percorsi di lettura.
[Da alcuni mesi, ad esempio, ho un librone giallo pronto alla lettura per i momenti di svago puro; ho scoperto però che è un best seller che leggono anche i miei colleghi e che adesso ne hanno fatto un film di successo, motivi più che sufficienti per farlo coprire di polvere e poi nascondere quanto prima in qualche alto scaffale, in una seconda fila.]
Ecco quindi che le mie letture sono sparse, non educate e anche inutili al mercato editoriale, visto che pesco spesso da bancarelle di remainders o di libri usati; non mi comporto da consumatore e questa condotta non la giudico snobistica, ma quasi un riflesso condizionato. Il nome di una grande firma di best sellers americani mi fa lo stesso effetto di un maglione di lana: non riesco a indossarlo e addirittura il solo parlarne, come sto facendo adesso, mi mette in moto, involontariamente, tutti i muscoli pellicciai.

E’ una vita dura, lo so, ma come tutti i malati di mente mi considero perfettamente sano e non ho voglia di vedere un dottore e, tantomeno, di guarire.

sabato 13 giugno 2009

Elezioni in Iran


E ora, sorridete!

Giallo africano

E' una serie di raccontini gialli, quella de "The no.1 ladies' detective agency" di McCall Smith.
Pochi i brividi veri: siamo nel caldo Botswana, tanto per sfatare la credenza popolare di questi mesi che i gialli li facciano tutti su al nord Europa o in Islanda; qui siamo infatti ai bordi del Kalahari, nell'Africa del Sud.
Raccontini, dicevo, tessuti intorno a una robusta investigatrice, che di nome fa Precious, e che si inventa il mestiere un po' per la noia, un po' per dar frutto al gruzzoletto lasciatole dal padre, ex minatore prima e allevatore poi.
La struttura dei racconti è esile, esile: spesso si indovinano la trama e lo svolgimento della vicenda dopo poche righe, e questo è un gran difetto; qualche volta ci si imbatte in ingenuità, ma il libro ha, per lo scopo per cui l'ho letto, un grande pregio: è scritto in un inglese molto facile, che si legge davvero senza difficoltà e ricorrendo solo raramente al vocabolario.
Che la semplicità narrativa sia caratteristica dello scrittore, che ha anche una nutrita produzione di libri per ragazzi?
Per me un buon esercizio di lettura, ma quanto a dire che sia un buon libro giallo...

mercoledì 10 giugno 2009

Un Presidente napoletano

Sì, lo sappiamo tutti, il Presidente della repubblica è napoletano.
Ma c'è ancora chi non sa che, di cognome, fa invece Napolitano.
Ad esempio, l'anonimo che ha scritto questo articolo sulla versione on-line de "La Stampa", tutte le volte che lo cita nel suo articolo lo chiama Giorgio Napoletano!

martedì 2 giugno 2009

Le differenze


Vi propongo un gioco, semplice ed economico: trovare le differenze.

Perché poi non provate, in tutta autonomia, a investigare su quali ricerche si fanno relativamente a una cosa (a una persona, a una città, ....).

Siamo quello che cerchiamo? Che ne pensate?






lunedì 1 giugno 2009

Giugno, la falce in pugno

Kazimir Severinovič Malevič (1878-1935): "Il mietitore su sfondo rosso", olio su tela 115 x 69 cm (1912-13)